Sogni semplici

Si tratta di sogni semplici quelli che si fanno in questi giorni.
Mio figlio mi ha insegnato.
Lui desidera molto un gelato. Non un gelato particolarmente complicato o di un gusto speciale.
Vuole andare a prendere il suo gelato.Vuole fare la passeggiata che abbiamo sempre fatto, attraversare il grande corso a passo spedito perché scatta subito il rosso e lamentarsi per i pochi passi che mancano fino al negozio.Vuole salutare la gelataia che lo conosce da sempre e ordinare, da solo come fanno i grandi, il suo cono gelato. So che non appena il cono gli sarà consegnato butterà via il tovagliolino che avvolge la punta del cono, perché lo detesta.
Quasi ogni giorno mi chiede di andare.
A volte perde la pazienza quando gli dico che il nostro gelataio è chiuso e s'infuria se gli offro un gelato casalingo ( ho comprato i coni, il gelato buono e anche le cialde).
Lui vuole il suo gelato, non vuole la normalizzazione di questa nuova realtà.
 Io questo lo trovo molto rivoluzionario.
Nonostante siano per definizione dei conservatori, i bambini ci insegnano a non perdere di vista gli obiettivi e a non cullarci in una straziante attesa di cambiamento.
Non si accontentano di surrogati e non solo perché gli è difficile distaccarsi dalla consuetudine ma perché sanno bene quale sia il loro obiettivo. Conoscono a fondo il tema del desiderio.
Si tratta di capire se questo tempo morto ci stia indirizzando verso i desideri veri, profondi.
Si tratta di capire se questo tempo sospeso ci stia guidando nella comprensione di equilibri propri e non imposti.
 Io non ne sono così certa e un forte pessimismo mi avvolge.
Non stiamo affatto comprendendo questo tempo, non stiamo affatto costruendo una nuova e profonda consapevolezza.
Immaginiamo la nostra vita in mascherina e lidi con bunker di plexiglas, sappiamo solo pensare modalità di gestione dell'emergenza fantasiose al limite del ridicolo o del tragico, che dir si voglia.
 Stiamo normalizzando una realtà che per sempre rimarrà stravolta e nessuno, che io sappia, sta elaborando qualcosa di differente.
Non è una giustificazione sufficiente l'essere atterriti da questa situazione, è necessario pensare il futuro e non può essere lo scimmiottare, muniti di mascherina, un passato che non c'è più.
Da dove ripartiamo?
Da cose semplici. Dal nostro gelato.

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