Pavesiana

Sicuramente si trattava di uno sguardo velato, una tristezza che ho ricercato (a posteriori) nelle foto dei suicidi che ho conosciuto.

Sembra strano, ma capire in quale foto nasceva il dolore onnipotente, quello che cancella il marchio di fabbrica della biologia che ti porta istintivamente a vivere, mi ha sempre incuriosito.

Alcune poesie, conosciute grazie a un vero amico, mi hanno guidato nelle strane e spesso anguste stanze dell'adolescenza che prima ti abbattono come un aereo ferito e poi ti innalzano a dio immortale.

 Ho sempre preferito la poesia delle sigarette e dei paesaggi, anche se difficili da immaginare dalla mia calda isola.

La capacità, fastidiosa, di raccontare sempre il vero senza dimenticare le mutazioni dell'animo, gli spigoli e i colori delle cose.Le donne imbellettate ma con una spinta forte a essere sé stesse e molta pietà per un mondo duro e brutto ma allo stesso tempo accogliente come un ventre di madre.

Rileggo nella speranza di capire meglio, in queste terre che lo conobbero e che mi capiscono sempre più inaspettatamente.

Commenti

  1. Mi piacerebbe sentire cosa pensate del blog, anche in forma anonima.Grazie

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari

Visualizzazioni totali